Introduzione
alla storia del Jazz
Eccomi a voi come promesso per parlare di jazz.
Penso di intitolare questa rubrica "Non
sparate sul pianista " in ricordo di una
fortunata trasmissione radiofonica andata in onda
presso una stazione privata ormai parecchi anni
fa e che allora riscosse un notevole successo; mi
auguro quindi che anche queste note non vi
annoino.
Per ovvi motivi, questa storia sarà sintetica e
lacunosa. Non è mia intenzione fare una
trattazione completa del Jazz che, non solo
esulerebbe dagli scopi di queste discussioni, ma
richiederebbe un tempo ed un impegno che non
posso dedicare.
Mia intenzione è quella di far capire come il
jazz sia nato e si sia sviluppato in quella
specie di crogiolo di culture, sensibilità,
tradizioni, riti, religiosità, e senso del
ritmo, che erano gli stati più a sud degli Stati
Uniti nel periodo a cavallo tra la fine
dell'ottocento e i primi anni del novecento e poi
seguirne brevemente l'evoluzione.
A scanso di equivoci voglio subito avvertirvi che
le considerazioni che farò da adesso in poi e
per sempre sono opinioni personali discutibili,
magari filtrate da 47 anni di ascolti e letture
ma sempre personali.
Quando mi capiterà di citare fonti sia librarie
che discografiche ufficiali, come pure se parlerò
delle idee ed opinioni di critici, vi avvertirò
sempre.
Sono perciò aperto a dissensi ed a opinioni
contrastanti nonché a obiezioni e critiche,
purché nell'ambito della civiltà e del
reciproco rispetto delle idee.
Dopo tale premessa vi scandalizzerò dicendo che
in campo jazzistico sono razzista: ma al rovescio.
Considero il jazz unespressione sublime di
musica razziale e pertanto rigorosamente negra
perché è negra la sua origine. E' vero che ci
sono stati dei buoni jazzisti bianchi, ma quelli
validi, suonavano da negri e in qualche modo ne
avevano assorbito la cultura e gli impulsi; come
d'altra parte esistono musicisti negri che
suonano da bianchi.
Volete due esempi? Vi accontento subito: Miles
Davis il più bianco tra i musicisti negri e
Lennie Tristano che considero il più negro tra i
musicisti bianchi benché, al primo ascolto,
sembri che il suo linguaggio sia rigorosamente
moderno e bianco. Vi avverto subito che Tristano
è un musicista piuttosto difficile per un
neofita quindi non vi consiglio di correre ad
acquistare i suoi dischi. E' un pianista molto
colto, quindi ostico anche da un punto di vista
armonico e formale. Ma, se non vi stancherete,
avremo occasione di parlare di queste cose più a
lungo e forse riuscirò a far capire ciò che
intendo, se ne avrò le capacità. Sono un
pessimo docente, non avendone la vocazione;
quindi, se non capite ditelo e mi sforzerò di
essere più chiaro
Che cosa è il Jazz e quando è nato? Queste sono
le domande più frequenti che un ascoltatore
neofita rivolge all'appassionato cultore di
questa musica.
Comè ovvio, è impossibile dare una
risposta univoca ad entrambe le domande e a
maggior ragione non penso di poterlo fare io in
questo contesto. Tuttavia, si può tentare di
inquadrare nelle grandi linee il Jazz, dandone
una approssimata collocazione storica e
geografica e una ancora più approssimata analisi
delle forme musicali che lo caratterizzano.
Si può affermare che il Jazz abbia preso
inizialmente forma (in realtà il processo è
stato più lungo e complesso) in una zona del sud
degli Stati Uniti che ha il suo centro nel basso
Mississipi e in particolare a New Orleans.
Successivamente, con la chiusura nel 1917 del
quartiere delle luci rosse di Storyville, si
diffuse nelle principali grandi città in
particolar modo a Chicago, New York e
parallelamente, seguendo però linee diverse a
Kansas City.
Si suole datare la nascita del jazz in senso
compiuto con la prima incisione fatta nel
febbraio del 1917 dalla O.D.J.B. (Original
Dixieland Jazz Band) dell'italo-americano Nick la
Rocca.
Il primo brano inciso sintitolava "Livery
Stable Blues" e aveva destato molta
impressione per la maniera assolutamente
rivoluzionaria (per l'epoca) in cui era eseguito,
compresa la simulazione dei versi degli animali
fatti dai vari strumentisti.
In realtà io sono dell'opinione che non si può
datare con precisione la nascita di tale musica
ma al massimo affermare che la sopra citata è
stata la prima incisione di questo genere e anche
su ciò nutro forti perplessità.
Credo invece, che si sia trattato di un fenomeno
che ha richiesto alcuni anni per estrinsecarsi
compiutamente e assumere forme e stilemi definiti
e peculiari.
Inoltre, secondo me, nel caso dell'ODJB non si
poteva parlare nemmeno di una vera forma di jazz
perché quella musica aveva più lo scopo di
divertire come forma dintrattenimento (era
musica da ballo) che non quello di essere
espressione di un popolo o meglio di una razza,
seppure modificata dall'incontro con culture
diverse. C'era cioè la scorza esterna del jazz,
ma non la vera intima sostanza, cosa che
purtroppo accade spesso anche oggi.
Per oggi basta, vi lascio con un compitino.... (ho
letto nei vostri occhi...Oh mamma mia, ci siamo)
ma non preoccupatevi.: è uno dei miei soliti per
farvi riflettere.
Pensate, infatti, alla differenza che c'è tra la
musica Caraibica, quella Sudamericana (con
all'interno la differenza tra la musica Argentina
bianca e fatta da immigrati Europei e quella
Brasiliana fatta da negri e meticci) e il Jazz di
New Orleans anch'esso fatto da negri, creoli e
meticci ma su una base culturale diversa.Riflettete
sul fatto che nessuna di queste musiche è
autoctona ma tutte sono nate come espressione
dell'animo di un popolo che, sradicato dalla sua
terra e portato a forza in un mondo ostile in
qualche modo doveva rifarsi una identità
mediando non solo su culture diverse ma anche su
abitudini, usi e costumi che dovevano essere
cambiati dato il diverso ambiente nel quale erano
costretti a vivere. Gli schiavi negri magari
provenivano dalle stesse terre se non dagli
stessi villaggi finendo in Carolina oppure in
Brasile piuttosto che a Haiti. In fondo i
negrieri li prelevavano dai posti a loro più
comodi e li portavano dove c'era più bisogno di
manodopera a costo zero o poco più.
E infine tra il jazz e il samba, il primo con
matrice bianca Francese, il secondo con matrice
Portoghese. Le quadriglie e il fado. Dite la
verità non ci sentite nei due generi le
reminiscenze della musica europea?
A presto
Jellyroll
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